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Servizi di trivellazione e manutenzione

Dal ‘900, trivellazioni di pozzi artesiani a Castelnuovo Magra

Dopo oltre 100 anni di intensa attività in operazioni complesse come trivellazioni di pozzi artesiani e palificazioni, la HYDRODRILL di Castelnuovo Magra ha perfezionato la propria autorevolezza nel settore delle fondazioni speciali per i consolidamenti dei terreni, differenziando ai massimi livelli le tipologie di lavorazione e ampliando le proprie attrezzature con macchinari all’avanguardia come pompe elettriche e pompe elettriche sommerse. In particolare, l’azienda si è specializzata nell’esecuzione di carotaggi, pali trivellati, tiranti, jet grouting, dreni, palancolati, diaframmi, micropali e berlinesi di micropali e di pali trivellati cfa (con sistema a elica continua).
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Pozzi artesiani 


Tra le attività principali della HYDRODRILL, la trivellazione di pozzi artesiani viene eseguita secondo una lavorazione che prevede le seguenti fasi:
  • perforazione: la trivellazione avviene a rotazione o rotopercussione del Ø di mm.180/350, con macchina perforatrice attrezzata con scalpello trilama, martello fondo-foro o tricono, con utilizzo di aste filettate maschio/femmina per il raggiungimento della profondità necessaria e dei rivestimenti provvisori o dei fanghi bentonitici in caso di terreni sciolti e inconsistenti.
  • posa tubazioni di emugimento: vengono inseriti i tubi in PVC atossico oppure in acciaio uniti con giunti filettati e opportunamente microfessurati nei livelli di scorrimento delle falde, sino al fondo della perforazione facendo attenzione a non provocare piccole frane all'interno del foro. 
  • posa materiale drenante: si provvede al riempimento della porzione di spazio fra il tubo in PVC e il foro precedentemente eseguito con ghiaietto lavato, in modo da mantenere massima la superficie di azione del pozzo e da impedire franamenti del terreno circostante. A questo punto, si procede al recupero dei rivestimenti provvisori o dei fanghi bentonitici e allo spurgo del pozzo, ovvero alla sua pulizia, inserendo un eiettore o un tubo in polietilene di diametro adeguato fino al fondo del pozzo e collegando l'altra estremità a un motocompressore. 
  • sigillatura finale del pozzo: si provvede a sigillare con malta di cemento lo spazio fra il terreno ed il tubo, realizzando successivamente un pozzetto di chiusura affinché le acque superficiali non riescano a entrare e penetrare in profondità. In funzione del diametro di perforazione si possono utilizzare tubi di varia dimensione in PVC atossico o in acciaio uniti con giunti filettati e opportunamente microfessurati. 
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Micropali e Tiranti 


Il micropalo è un palo trivellato di diametro reso inferiore a 300 mm, il cui fusto è costituito da malta o miscela cementizia gettata in opera e da un’armatura costituita generalmente da un tubo o profilato metallico. Verticale, orizzontale o inclinato, può essere assoggettato a sollecitazioni di compressione, trazione e taglio. 
In funzione delle modalità di iniezione si distinguono:
  • micropali a gravità: getto di malta a pressione atmosferica.
  • micropali a bassa pressione: getto di malta a bassa pressione.
  • micropali ad alta pressione: posa di tubo metallico valvolato e iniezione di miscele cementizie per formazione guaina (iniezione primaria) e successiva iniezione di miscele cementizie attraverso il tubo valvolato (iniezione secondaria e pressioni e sezioni controllate).  
Il tirante è invece un elemento strutturale operante in trazione atto a trasmettere forze a terreni e rocce o a una struttura di ancoraggio. In funzione della durata di esercizio si distinguono:
  • tiranti provvisori: destinati a esercitare la loro funzione per un periodo inferiore ai due anni.
  • tiranti permanenti: destinati ad esercitare la loro funzione per un periodo uguale o superiore ai due anni.
In funzione della tensione iniziale si distinguono:
  • tiranti presollecitati: tiranti cui viene indotta una forza di tesatura superiore a quella di esercizio.
  • tiranti parzialmente sollecitati: tiranti cui viene indotta una forza di tesatura inferiore o uguale a quella di esercizio. 
  • tiranti non presollecitati: tiranti cui non viene indotta alcuna tesatura.   

Pali di grande diametro e diaframmi 


In funzione delle modalità di esecuzione, si distinguono:
  • pali trivellati in fango bentonitico o con polimeri;
  • pali trivellati a secco;
  • pali trivellati tubati con rivestimento provvisorio o definitivo. 
 In funzione del diametro di perforazione, si distinguono: 
  • pali di medio diametro: da 400 a 1.000 mm
  • pali di grande diametro: da 800 a 2.000 mm. 
Nel campo dell’ingegneria, i diaframmi strutturali per opere di contenimento o fondazioni si distinguono, in funzione delle modalità di esecuzione, nelle seguenti tipologie: 
  • diaframmi in calcestruzzo armato gettati in opera
  • diaframmi in calcestruzzo armato prefabbricati
  • diaframmi a fango autoindurente armati. 
 I diaframmi con funzione idraulica impermeabili (diaframmi plastici) o drenanti (trincee drenanti) si dividono invece in:
  • diaframmi in fango autoindurente eventualmente con membrane impereabili; 
  • diaframmi in clacestruzzo plastico. 
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Le Attrezzature 


Dai lavori di consolidamento a quelli nel campo dell’ingegneria naturalistica, fino agli scavi o alla manutenzione e alla trivellazione di pozzi artesiani, le attrezzature per fondazioni ordinarie e speciali utilizzate da HYDRODRILL rientrano nel novero del meglio sul mercato e dell’avanguardia tecnologica. Tra esse:
  • Sonde per pali grande diametro: SOILMEC R-312, MAIT HR 1OO, LINK BELT 108 CON TAVOLA ROTARY MECCANICA TIPO CMV-TRM 35/21, BAUER MBG 24 
  •  Sonde per micropali: CASAGRANDE C 6, IPC DRILL 1200, CMV MK 600 D, CMV MK 420 D, CMV MK 420, SOILME SM 400, BERETTA T 45, BERETTA T 25 
  •  Escavatori per diaframmi: LINK BELT 108 CON KELLY CASAGRANDE KRC 228 E CENTRALINA K 101, ESCAVATORE CASAGRANDE B 125 KRC 
  •  Gru cingolate/gommate: TES CAR T10, LINK BELT 108 LSB, LOCATELLI GRILL 168, LOCATELLI GRILL 827 
  •  Vibratori idraulici: VIBRO EQUIP 50 T4 11 TON., VIBRO EQUIP 22 T42.5 TON., ICE 2163.0 TON. 
  •  Motocompressori: ATLAS XAHS 365, ATLAS XRVS 455, HOLMAN C160TS. 

Palancolati e dreni 


Il palancolato è un’opera di contenimento utilizzata soprattutto come struttura di sostegno e consente una libertà di lavoro ed un’ampia scelta di soluzioni costruttive per la realizzazione di varie categorie di opere, quali: 
  • armature di contenimento dei terreni, massicciate e scarpate
  • pareti di sostegno e contrafforti
  • scavi in terra e in acqua, demolizioni
  • banchine portuali, pennelli d'argine e foci, ecc...
 In funzione della tipologia di materiale si distinguono due tipi di palancolato:
  • palancolato metallico in cui le palancole sono generalmente costituite da profilati metallici di varie dimensioni e profili palancole tipo Larssen)
  • palancolato in calcestruzzo in cui le palancole sono costituite da elementi in calcestruzzo vibrocompresso di varie dimensioni e profili. 
 I maggiori vantaggi del palancolato rispetto ad altre strutture di sostegno sono:
  • fornitura delle palancole già pronte all'impiego con specifiche di prestazioni prestabilite 
  • facilità di trasporto e movimentazione in opera;- rapido avanzamento dei lavori con riduzione della durata e dei costi dell'opera
  • elevata resistenza alla corrosione
  • possibilità di rimozione, recupero e riutilizzo o riciclaggio come materia prima
  • basso impatto ambientale e lungo ciclo di vita
  • nessun intervento di manutenzione. 
 Per dreno suborizzontale in PVC si intende un elemento drenante non strutturale atto a “drenare “ e quindi “ bonificare “ i terreni interessati da movimenti franosi. La parte funzionale del dreno suborizzontale in PVC è costituita da:
  • tubazione in PVC di diametri variabili microfessurati rivestiti in telo tessuto non tessuto. 
  • l’eventuale cementazione dello spazio anulare della testa del dreno. 
 L'impiego di tubi fessurati di drenaggio è indicato in tutte quelle situazioni in cui l'eccesso di acqua provoca cedimenti nel terreno o comunque lo scadimento delle caratteristiche di resistenza. Il caso più classico e che costituisce di gran lunga il campo di più vasta applicazione dei tubi di drenaggio è la stabilizzazione dei pendii naturali e artificiali. 
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